Mock Turtle infatti era un riferimento alla “Mock Turtle Soup”, la zuppa di tartaruga finta, piatto comune nell’Inghilterra dell’epoca vittoriana.

Finta perché non vi era traccia di tartaruga, ma solo parti di vitello. Nel suo racconto Carroll descrive il Mock Turtle come una chimera, con il guscio della tartaruga come busto, ma con le zampe, la coda e la testa del vitello, i veri ingredienti della zuppa, appunto.

Gli occhiali Mock Turtle, proprio come la zuppa, non contengono nessuna parte di tartaruga, anzi, contribuiscono grazie all’utilizzo di materiali bio-based e all’astuccio prodotto riciclando la plastica raccolta negli oceani, a salvaguardarne l’habitat.

Alla vista però la texture tartaruga sembra davvero originale, onora la naturale bellezza e l’intramontabile stile del caratteristico disegno del carapace, in tutte le sue più autentiche sfumature.